Qualche giorno fa ho visto la registrazione di un’intervista ad Alberto Arbasino. Lo scrittore, che aveva appena festeggiato il suo 80mo compleanno, riferendosi al suo trascorso diceva che la cosa di cui sente più la mancanza oggi sono i suoi amici scrittori e coetanei, purtroppo scomparsi, come Calvino, Testori, Parise, Ottieri e Pasolini con i quali spesso si era promesso di ritrovarsi in vecchiaia, quando avrebbero avuto più tempo e meno impegni, per stare intorno al caminetto ad assaporare castagne e buon vino e a farsi “sane litigate” per raccontarsi ciò che in gioventù non avevano avuto modo di dirsi.
Quest’immagine allegra e malinconica allo stesso tempo, mi ha portato a pensarmi avanti negli anni intenta a riflettere sulle cose lasciate incompiute, a sentire la mancanza delle persone con le quali avrei voluto, ma…………..
In questi ultimi mesi ho avuto modo di riavvicinarmi a due persone della mia famiglia che non frequentavo più da quando eravamo bambine. Le ragioni sono diverse, anche banali, ma non dipese dalla nostra volontà. Ci siamo ignorate per oltre trent’anni, pur abitando a pochi chilometri di distanza. Poi un evento doloroso ci ha portate a guardarci negli occhi e quello che ho visto mi ha, con sorpresa, disarmata: non solo c’erano tratti fisici che ci accomunavano, ma anche modi di fare, gusti e idee che appartenevano in egual modo ad ognuna di noi. Con reciproca volontà e questa volta seguendo più l’istinto che la ragione, abbiamo intrapreso questo percorso di recupero del tempo perduto finalmente insieme. Non sarà semplice, ci saranno molti vuoti da colmare, a volte con naturalezza, a volte con imbarazzo. Ma è una grande opportunità di cui non voglio privarmi ed è una variante della mia vita che mi fa sentire bene, quel bene intangibile che nasce da dentro, che assomiglia molto ad un senso di pace. Sono anche sicura che tutto sia avvenuto al momento giusto, non un giorno di più non uno di meno, quando forse eravamo pronte per sentirci di nuovo una accanto alle altre. Anche se ci sono voluti tanti e lunghi anni, questo “viaggio” forse ci condurrà presso un fuoco scoppiettante dove ci saranno delle castagne e un bel bicchiere di vino ad attenderci. Ed io conto di esserci.
E a voi è mai capitato di agire per non avere il rimpianto di un gesto incompiuto o di voler dare un’opportunità diversa alla vostra vita per non sprecare nessuna possibilità di arricchimento e conoscenza ?
9 commenti:
Che bel post cara Alle!Io rifletto spesso sul tempo perduto, sulle occasioni perse o non colte, sulle persone perse per strada con o senza una ragione, penso spesso anche agli incontri che non ho fatto, agli incroci di vita che non ci sono stati, mi metto lì a immaginare, chissà chi avrei potuto incontrare..ci pensate mai al fatto che nella vita reale noi non ci saremmo mai potuti incontrare, ma dobbiamo ringraziare la vecchia gloriosa radio 2 e internet?
Anche a me è capitato di riavvicinare persone dopo anni, è una sensazione bella e strana, un misto di euforia per il rivedersi e per il raccontarsi gli arretrati di vita e la malinconia per essersi persi dei tratti di vita insieme.
Alle, ma siete voi nella foto?!?
Io qualche anno fa ho recuperato le relazioni con la compagnia con la quale giravo 20 anni fa.
Con la maggior parte delle persone è quasi un nuovo incontro, ogni tanto mi spiace non esserci stata in alcune occasioni importanti.
Solo con due, che poi sono fratello e sorella, ogni tanto mi scopro a stupirmi di questo riavvicinamento, a pensare a com'eravamo 20 anni fa, le nostre aspettative, i sogni, i comportamenti, e a come siamo ora.
Col tempo perduto mi sto riconciliando, sarà che sono sempre stata consapevole delle mie scelte, di quello che prendevo e quello che lasciavo.
Marilina hai centrato il punto, secondo me ci si pente meno delle scelte fatte in maniera consapevole, invece ci si morde le mani per le cose che si è vissuto inconsapevolmente..forse..
il mio carattere spigoloso e chiuso mi impedisce di agire per poter evitare di avere rimpianti per gesti incompiuti. generalmente aspetto che siano gli altri a prendere l'iniziativa e ad avvicinarmi. così quando perdo qualche occasione passo poi il tempo a darmi della stupida. a volte basterebbe una punta di orgoglio in meno e un filo di coraggio in più ma mi conosco....
nel nostro caso poi non è stata una libera scelta, ma all'epoca eravamo bimbette e poi crescendo nessuna ha mai avuto il coraggio di fare il primo passo. Anzi per lunghi anni forse non eravamo state nemmeno nei reciproci pensieri. Non era un rapporto che avevamo allontanato, non era proprio mai esistito. E non eravamo semplici amici. E' questo che inizialmente mi ha turbato e poi mi ha dato la spinta a voler recuperare. Ora quando ci incontriamo anche semplicemente per strada e ci fermiamo a fare due chiacchiere lo vivo sempre come un momento prezioso. E' una sensazione che non so spiegare, ma mi rende felice.
che belle le amicizie ritrovate e quante cose da condividere ancora.
Ogni volta che torno al paesello e ritrovo le mie amiche d'infanzia, è come se il filo non si fosse mai interrotto, anche se non ci sentiamo mai durante l'anno, ci ritroviamo a ridere e scherzare come ci fossimo lasciate ieri. Certo è diverso quando il rapporto quando il rapporto è chiuso da molti anni, ma se si riesce a superare il primo imbarazzo, l'amicizia si rinnova.
E' proprio così Oriana, basta pensare che è passato tanto tempo e sicuramente siamo tutti cambiati, evoluti verso qualcosa che ci ha migliorati e preparati anche a riprenderci qualcosa che avevamo perduto.
delle mie amiche di infanzia mai veramente perdute ma di recente ritrovate con rinnovata consapevolezza vi ho già scritto.
avrei voluto dire un "ti voglio bene" in più a mia nonna Erminia e ad Ortensia.
avrei voluto capire prima quanto profondo era il dolore del mio fratello in amore
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