Questo post non è per Suara, e non è neppure per frigo vuoto/Massimo, ammesso che legga.
Questo post non è neppure un consiglio spassionato perchè un film del genere o lo si ama molto o lo si detesta.
Questo post serve a raccogliere le idee su una profonda emozione.
Ultimamente vado al cinema quasi con la stessa frequenza con cui Terence Malick fa un film, ahimè troppo di rado, ma il precedente di Terence Malick, la sottile linea rossa, era un film che mi aveva molto colpita, con più piani di lettura e che aveva travolto il 3/4, quindi ieri siamo andati a vedere the tree of life.
Se deciderete di andarci non andateci pensando di vedere una storia, andateci invece pronti a lasciarvi emozionare, è un'esperienza sensoriale prima di tutto, la musica, le immagini, i colori, i suoni, una fotografia straordinaria.
E' una smisurata preghiera, è come la sagrada familia di Gaudì in cui ogni singolo scalino è un simbolo della completezza del disegno divino, come una cattedrale gotica in cui tutto tende all'elevazione a qualcosa di più alto, più grande, di agognato, di inavvicinabile ma tangibile.
E' la ricerca del senso della vita.
Non saprei come descriverlo diversamente.
Una famiglia americana, tre figli, una madre che è complicità, amore, testimonianza della gioia di vivere ed un padre autoritario, duro, desideroso di allenare i figli alle asprezze della vita.
Poi la morte entra in quella famiglia.
E' necessario riconciliarsi con la vita, che non può prescindere dalla morte, con gli altri membri della famiglia, con se stessi, con quel dio in cui ci hanno insegnato a credere che dà la vita e che la toglie e sarà un lungo viaggio dentro di noi, dentro l'uomo, dentro al tempo fino nella notte dei tempi
10 commenti:
Grazie Amanda, avevo già programma di andarlo a vedere questo weekend, adesso ci vado per una ragione in più, il tuo parere :-)
Malick è un poeta.
già è un poeta
porta i fazzoletti
In queste periodo ne porterò parecchi allora, un rotolo Scottex basterà? :-)
andrò!
Anch'io avevo sentito pareri contrapposti.
Ma con una "recensione" come la tua che sottolinea l'Emozione (con la maiuscola) della vita imprescindibile dalla morte, ci vado di corsa.
Da credente sono anche incuriosita da come sarà reso questo Dio che fa e disfa...
era gia segnato nei film da vedere, ma lo rimando a fra un mesetto al cinema all'aperto, ora non mi va di rinchiudermi in una sala. Sarà sicuramente commovente, ma non mi vergogno di piangere al cinema.
Grazie Amanda ! volevo andare a vederlo e ora avro' un motivo di piu' per farlo, grazie.
ma com'è che in questo perdiodo mi sento nominare spesso? Però una cosa è certa ...la storia del sentire fischiare le orechie è una balla. io non ho sentito nulla.
massimo.
P.s. grazie per l'email...però la password me la potevi scegliere più corta :)
@Massimo: ricordo che sono audiologa e mi occupo di fischi alle orecchie, non fanno in tempo a venirti che li cancello :D
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