11 agosto 2011

ore 16,30 fermata d'autobus












Così come fino al 6 di agosto pareva non se ne andassero mai e fossero ancora tutti ammalati, così al 10 di agosto non ne rimase più nessuno: telefoni prima bollenti, ora magicamente silenti.




Ora si tratta di fare passare le lunghe ore di ambulatorio al mattino ed al pomeriggio, a volte si riesce a leggere o a scrivere qualcosa, a volte il torpore del caldo annulla qualsiasi volonta e la lotta alla zanzara tigre, che spadroneggia nell'ambulatorio del pomeriggio, diventa l'unica chance.




Ieri pomeriggio due pazienti, dico due di numero, visitati , tre se si conta il fratello maggiore di uno dei due preso da una crisi di gelosia nei confronti del fratello che ha "preteso" la visita, finalmente scattano le 16 e 30, sbaracco e pecco.




"Padre mi perdoni perchè ho peccato", mancavano 20 minuti al bus, che in estate passa ogni morte di papa, sono andata al bar di fronte all'ambulatorio ed ho arraffato un affogato al caffè e con la mia coppetta mi sono seduta sulla panchina dei giardinetti di fronte alla fermata.




L'aria era tersa, all'ombra c'era fresco e me la sono goduta.




"Ed ora , infame - le ho detto guardandola dopo averla svuotata con gesto di sfida- depositati pure nel giro vita se ci tieni!".




Mi sono alzata con tutta la calma e sono salita sul bus

5 commenti:

antonio lillo ha detto...

il finale fa un pò hard boiled (tipo: finta dura) ma la coppetta ci stava tutta! ^_^

amanda ha detto...

:D

oriana ha detto...

ti vedo, ti vedo.. a far le linguacce alla coppetta!!

Emilys ha detto...

mai sentirsi colpevoli per una coppetta strameritata!!! insegnamento numero 8 della Trip : sono i sensi di colpa che fanno ingrassare! :-))

amanda ha detto...

@Emilys: la Trip santa subito