7 novembre 2011

Non so dire addii















Non so proprio farlo, non so salutare le cose, e questo a volte è maniacale, ho bigliettini d'amore, d'amicizia, d'auguri, le cartoline le ho lasciate nel cassetto sotto il letto dai miei ma sono ancora lì.

Ma soprattutto non so dire addio alle persone. Tengo tutti, ma proprio tutti, ho chiuso in modo definitivo solo due amicizie nella mia vita, ma erano rapporti irrimediabilmente viziati e decisamente patologici, e in quel caso, e solo in quel caso, ho fatto il medico che cura se stesso, ho potato per non andare alla deriva e comunque la cosa non è stata poco dolorosa.

Non è che frequenti tutte le persone che ho conosciuto, a volte la vita decide per te, ma cerco di scrivere, di mandare messaggi, di farmi viva quanto più possibile.

Non mi sembra mai che le persone mi soffochino se mi cercano e forse questo deriva dalla mia eterna insicurezza. Ho portato con me l'amore quando pareva avermi lasciato, ma era la mia vita, era come dire addio a me stessa.

Tengo con me coloro che la vita o la malattia si sono portati via, porto con me chi ha deciso di lasciare una vita che amava, ma dalla quale non si sentiva ricambiato, ed in questa decisione c'era inderogabilmente incluso anche il mio abbandono.

Così ogni volta che gli altri decidono di troncare, ed è loro diritto farlo, è sempre, immancabilmente come se nel chiudere la porta ci rimanessero le mie dita dentro e talora anche il cuore.





7 commenti:

alessandra ha detto...

Amanda mi sono commossa leggendo le tue parole..mi ritrovo molto...io purtroppo ho dovuto imparare, mio malgrado, a sopravvivere agli addii, ne ho dovuti affrontare un certo numero. Gli addii e la solitudine sono da sempre le cose che mi spaventano di più; la vita, con un tocco un pò sadico forse, riesce sempre a metterti di fronte le cose che più temi e devi superarle, ho dovuto imparare facendomi non poca violenza a dire addio o accettare gli addii, a vivere le mie cose ed affrontare le decisioni in solitudine, forse questo mi ha resa più forte, ma ho perso sicuramente qualcosa di me per strada.
Tanti traslochi, tante persone perse per strada per i casi della vita o per ragioni più serie, anch'io ho dovuto troncare dei rami malati, rapporti negativi per me, amicizie, amori...
Adesso ho imparato a tagliare il ramo prima che la cancrena arrivi alla mia linfa vitale, ho imparato a volermi bene.
Gli addii che più mi spiacciono sono quelli dovuti ad incomprensioni che si potrebbero rimediare, se una persona è negativa è un bene liberarsene, ma se le incomprensioni derivano da una incomunicabilità che si
potrebbe superare mi dispiace davvero...

Franz ha detto...

Quella che sembrava una tua attenta autoanalisi, che peraltro fa molto onore alla tua grande sensibilità, nell'ultima frase sembra connotarsi di presente, cioè degli echi di un evento tragico appena successo.
E il dolore alle dita colpisce fortemente anche chi ti legge e ti segue.

amanda ha detto...

Franz ci sono ferite che travolgono le esistenze, il tempo passa ma il dolore è sempre lì accucciato al tuo fianco, poi ci sono piccoli dolori che danno dispiaceri che lasciano un sapore amaro

Alle ha detto...

Ci resti male perchè agisci armata delle migliori intenzioni e queste, invece, vengono fraintese. Allora perdi qualche pezzo per strada, soffri, non ti dai pace e poi piano piano s'insinua nella tua anima, fino a quel momento sconosciuta e lontana dal tuo modo di essere, l'indifferenza.
E' questo l'aspetto che più fa male.

alessandra ha detto...

Vero Alle carissima, la cosa peggiore è che l'entusiasmo lascia spazio all'indifferenza...

Marilina ha detto...

Uhhhh, materia complessa.

In ogni caso Amanda ti auguro che il tempo possa lenire il dolore.

Io non so se dico addio o se lascio andare.
In tante situazioni si dovrebbe lasciar andare, per il bene di entrambi.
I rapporti in cui prevale il mio egoismo ed il mio io che vuole venire prima di tutto, non riesco a farli funzionare, ma quelli basati sull'amore incondizionato (dicono che così dovrebbe essere) funzionano e crescono e so che dovrebbero essere così.

maria grazia ha detto...

Neppure io sono capace di dire addio, anche io terrei tutti stretti a me, vorrei continuare a frequentare tutti quelli con cui mi sono in qualche modo legata, sino alla vecchiaia, ma ho capito che non posso pretenderlo, che gli altri sono diversi da me, e percio' anche se soffro li lascio andare, e mi succede quello che succede a te cara Amanda, le dita e il cuore rimangono chiusi in mezzo alla porta...