28 novembre 2011

touch





A pensarci bene la rivoluzione touch non è un passo indietro?
Con tutto il corpo a disposizione e ben due mani, usare soltanto un dito, immobili davanti a quel mondo chiuso dentro un vetro: non sarebbe ora di crescere?




Da Ddomande n° 16 26 novembre

7 commenti:

alessandra ha detto...

Come vi ho già detto io mi sono innamorata della tecnologia ancor di più da quando uso il mio iphone...mi tengo in contatto col mondo e soprattutto con le persone nei miei tanti momenti di solitudine, nei viaggi in treno e nei momenti morti se non ho voglia di leggere...
Io credo che l'aspetto cruciale di questa vicenda della rivoluzione touch è non lasciare che la vita dietro il vetro ci risucchi...deve essere un momento della nostra giornata che non deve assorbire il resto, io al contatto virtuale preferisco sempre il contatto reale con le cose: preferisco abbracciare di persona un amico piuttosto che mandargli una mail, preferisco baciare un amore di persona piuttosto che flirtare dietro il vetro, preferisco godermi un tramonto dal vivo piuttosto che vederlo in una foto su uno schermo...
Il problema è che moliti cominciano a preferire la vita dietro il vetro, per paura, per pigrizia...tanti possono essere i motivi...

E comunque la tecnologia sta cercando di coinvolgere anche altri sensi, le esperienze sensoriali virtuali si stanno facendo sempre più intense con il 3D e chissà cos'altro, questo aspetto mi inquieta di più...

claudia ha detto...

Io ho ancora un cellulare del 1800, quindi non vale.
Però a me il touch sembra una novità positiva: poter ingrandire le foto sul telefono toccandole con due dita e non solo cliccando sul tasto "zoom avanti" é un passetto avanti, o no?
Poi ha ragione Alessandra: il trucco é non farsi fagocitare, ma a volte chi si impigrisce dietro il vetro dell'i-phone é la stessa persona che negli anni 80 preferiva stare a casa a guardare la tv piuttosto che uscire a prendere una pizza con gli amici.
Credo che la tecnologia renda solo più evidenti le nostre............scusate, mi viene solo la parola "idiosincrasie". Si può dire di lunedì mattina?

alessandra ha detto...

Sono d'accordo Claudia, la tecnologia amplifica i nostri difetti, come la rete...

Claudia vero che bello poter ingrandire le foto con due dita :-)

amanda ha detto...

però penso: se non ci fossimo incontrate davvero, sarebbe durata così a lungo questa nostra avventura?

oriana ha detto...

guardarci negli occhi, scambiarci sorrisi e abbracci "riconoscerci" questo abbiamo fatto quando ci siamo incontrate, è stato importante perchè il contatto fisico cementa, ma è qui che ci siamo incontrate la prima volta ed è qui che ci incontriamo ogni giorno e ci confrontiamo allegramente. Come ogni cosa è l'abuso che la rende dannosa. Se un persona ha il giusto equilibrio e soprattutto una vita reale, quella virtuale è un di più, un arrichimento.
Per quanto riguarda la tecnologia io sono abbastanza negata, ma benvenga....

Ernest ha detto...

io credo che la cosa importante sia non estremizzare il tutto.
Mi piace la tecnologia ma sono ancora uno di quelli che ama il profumo della carta

desian ha detto...

Non so se la tecnologia, il "vetro", ci impedisca di crescere o ci nasconda dietro le nostre pigrizie. Per me la tecnologia, un blog, è stata l'esperienza più duratura, più soddisfacente e più "riuscita" di scrittura. Non posso che esserne contento....