8 dicembre 2011

Dura la vita dell'addobbatore entusiasta



8 dicembre, si impone, si attende, il rito dell'addobbo.


Direte: dove sta la tua coerenza?



Lo so non c'è: non sono una cattolica praticante, il clero mi fa venire il volta stomaco, vado in chiesa solo a matrimoni e funerali (non i miei).



Ma da sempre sono una entusiasta dei riti del natale, sono stata cresciuta in una famiglia cristiana, scarsamente praticante, ma cristiana, e fondamentalmente in un clan "devoto" ai riti della tradizione familiare e l'addobbo natalizio fa parte di questa tradizione.


Se l'addobbatore è allergico alla polvere l'8 dicembre diventa un momento drammatico.Nulla risulta più sporco delle mani dell'addobbatore alla fine della procedura di "addobbatura"


Prima di accedere alla soffitta, dove riposano per 337 giorni l'anno (338 se l'anno è bisestile) albero ed annessi e connessi, l'addobbatore allergico si spruzzerà nel naso il cortisone, momento cruciale per rendere divertente e non disastroso il rito dell'addobbo. Fino da quando addobbavo a casa dei miei genitori l'albero era rigorosamente finto (ecologisti ante litteram i miei) il primo albero non era ovviamente made in china, era un "fabbricato in Svezia" rigorosamente scritto in italiano e NON era Ikea, chè allora l'ikea era ancora di là dall'essere perversamente concepita. E' durato 40 anni ed alla fine invocava di essere gettato, era diventato più polvere che finti aghi di abete. Ora i made in China perdono i pezzi prima di invecchiare ed hanno fini indecorose. A casa dei miei le palline erano rigorosamente di vetro, quando impallidivano (avete presente il processo di invecchiamento delle palle di vetro? Diventavano di un indefinito colore che non si capisce da dove avessero preso) e venivano spostate nella parte posteriore dell'albero, una palla all'anno si lanciava esausta giù dall'albero suicidandosi, una palla all'anno invece veniva immolata alla divinità delle pulizie domestiche, ma le altre sono ancora lì: le pignette di vetro dorato ormai evanescenti, i pavoncelli di vetro con le code pelose e i piedini a molletta che regolarmente si staccava e alla fine appendevi il pavone stile impiccato con qualche sistema di fortuna, le palle di natale che erano state decorate da qualcuno che non amava l'inverno e dipingeva pulcini e coniglietti (diversamente penso si trattasse di qualche decoratrice esperta di motivi pasquali che si era trovata in un momento di difficoltà economica e si era messa a dipingere palle di natale). Prima l'albero lo facevamo con la mamma (mio padre da sempre è negato e avrebbe finito col mettere le palle grandi in alto e quelle piccole in basso con grande disappunto dell'intero matriarcato: bisnonne, nonne, prozie, moglie, figlie ecc. ecc.), poi lo facevamo mia sorella ed io, lei molto più artistica di me però è la fautrice delle più belle e kitsch corone natalizie di benvenuto da porta d'ingresso. Ricordo un anno in cui mia sorella ,le mie cugine (le gemelle e Monica) ed io facevamo l'albero, allora si faceva in salotto, perchè in sala da pranzo a natale c'era un tale affollamento che l'avremmo dovuto smontare il giorno di natale. Dunque dicevo: in 4 facemmo l'albero, ma una delle gemelle, che faceva l'istituto tecnico commerciale, e quindi studiava quella materia giurassica che risponde al nome di stenodattilografia, si sedette al tavolo dove c'era la mitica olivetti lettera 22 ed iniziò a scrivere tutte le cavolate che le altre 4 dicevano durante la fase di addobbo, passammo l'intera serata ridendo come pazze a leggere le stronzate che erano venute fuori per tutto il pomeriggio. Dovete sapere che il primo anno che venimmo ad abitare qui, il 3/4 ( allergico alla magia dell'addobbo lui, invece) ed io facemmo un albero di fortuna, il secondo anno mio padre decise di regalarcene uno e, pur avendo abitato in questo stesso appartamento esagerò con le dimensioni. Forse non tutti sanno che la casa è piccola e soprattutto, essendo sottotetto, ha soffitti oltre i 4 metri da un lato e di 1 metro dall'altro, considerato che dal lato alto ci stanno gli armadi ed in mezzo serve lo spazio vitale, quantomeno per il 3/4(chè io quasi non batto la testa neanche dal lato basso) io ho guardato mio padre ed il suo abete da 180 cm ed ho detto"bello, grazie, ma ora dove lo metto?". Da allora l'albero a casa mia si fa sul ballatoio delle scale, sulla finestra delle scale invece, come sapete, sta l'angelo bombarolo e lungo il giro scale stanno i rami di un made in China caduti che uso per decorare la ringhiera. Addobbare l'albero ha costi notevoli, negli anni ho preso tra l'altro:







  1. delle meline rosse di plastica che facevano apparire il giro scala come una depandance della val venosta




  2. dei festoni con dei finti pacchetti regalo che si annodano tra loro e mi fanno perdere la pazienza ogni volta che li devo girare attorno all'abete





  3. dei babbi natale e degli omini di neve di coccio deliziosi





  4. degli addobbini di pasta di sale verniciata che dovevano durare un anno e sono lì da 18 e che annoverano tra loro anche una calza della befana dentro la quale sta un topo con delle orecchie enormi, che trovo fantastico




  5. delle teste barbute di pezza di gnomi prese all'ikea per la ringhiera che mi parevano carine all'inizio e che col passare del tempo mi fanno sempre più effetto Giuditta ed Oloferne


Mi manca ancora il puntale: di plastica non lo voglio, di vetro costano uno stipendio intero così ho un angelo che porta una stella cometa arrampicato nei pressi della punta regalatomi da una paziente, sta vicino ad un angeletto di cristallo regalatomi da un mio altro paziente gravemente malato a cui era morto il padre, giovane ed apparentemete sano, che me lo diede dicendo questo si chiama e disse il nome di suo padre, secondo voi cosa dovrei fare se non appenderlo con amore e maneggiarlo con cura affinchè non mi caschi?

12 commenti:

antonio lillo ha detto...

che bello questo post! :)
mi ha messo il sorriso sulle labbra e un bel po' di calore in cuore. in casa mia l'albero non si fa più da anni (non che mi venga la nostalgia) però mi commuovo sempre a questo genere di storie. grazie :)

Alle ha detto...

Mi hai proprio strappato un bel sorriso con le tue peripezie da addobbatore entusiasta.
Il mio slancio verso le decorazioni natalizie non è sempre uguale: più sentito e fantasioso quando è rivolto a far felici i bambini, meno coinvolgente quando Natale arriva in momenti un po' più complicati.
Di certo gli addobbi natalizi conferiscono alla casa una bella atmosfera, mi piacciono molto le lucine e le fiammelle delle candele quando illuminano l'ambiente buio e infondono un senso di pace. Credo che gli addobbi dovrebbero avere per ognuno un proprio significato e non essere fatti solo per consuetudine o peggio ancora per fare spettacolo.
Allora buon inizio di atmosfera natalizia !

amanda ha detto...

beh allora l'addobbo natalizio è infallibile: come sempre! :)

sergio pasquandrea ha detto...

Ogni anno, in casa mia, la lotta: una moglie entusiasta del Natale, con tanto di alberi, presepi, addobbi e (orrendo) cd natalizio di Bing Crosby, e un marito ferocemente urticato da quel che considera niente più che kitsch, degno nemmeno di odio, ma tutt'al più di altezzoso disprezzo.
Siamo arrivati a un compromesso: io non partecipo agli addobbi natalizi, ma neanche vi interferisco, e soprattutto evito qualunque critica verbale e non-verbale; in cambio, lei salvaguarda i miei spazi vitali minimi: lo studio e il bagno (sì, fosse per lei mi addobberebbe anche il bagno, compreso lo specchio dove ogni mattina devo necessariamente inquadrarmi per fare la barba).
Ma il vero dramma è la vigilia di Natale: a me stanno pesantemente sui coglioni feste, festeggiamenti e ritualità assortite, e in modo particolare quelle connesse ai regali. O meglio, i regali li faccio, se e quando voglio; ma i regali a scadenza fissa, no grazie: il consumismo si alimenta benissimo già da solo.
Da anni chiedo, supplico, imploro che non me ne vengano fatti: niente, è inutile, nessuno mi crede né mi accontenta.
Da quando ci sono i bambini, sono costretto a reggere il filo della recita, fingere entusiasmo, simulare persino la fede nell'odiosissimo Babbo Natale.
Il giorno dopo, la tortura si ripete a casa di mia suocera, dove si riunisce tutta la torma dei parenti, adulti e bambini, a ognuno dei quali (maledetti!) vanno destinati uno o più regali, e ognuno dei quali (doppiamente maledetti!) me ne destinerà, inesorabilmente.
Il tutto accompagnato da un coro cacofonico di urletti, risatine in falsetto, ringraziamenti e sbaciucchiamenti.
Ai quali, ça va sans dire, io partecipo solo quel minimo indispensabile richiesto dalla convivenza civile. Spesso, quando la mia orsaggine emerge con più prepotenza, nemmeno quello.
Gli anni passati, mia moglie ci provava, si incazzava persino: ormai credo si sia arresa, povera donna. Si limita a scoccarmi qualche occhiata di disapprovazione, poi si reimmerge nella sua montagna di pacchetti da scartare.

George ha detto...

Mai provato l'albero di natale vivente?

amanda ha detto...

@Sergio: mi sembri il 3/4 talo e qualo, però, cresciuti i nipoti, noi abbiamo sforbiciato i regali, io addobbo solo l'esterno della casa e richiedo la sua partecipazione per appendere la corona alla porta onde evitare di chiudere lo spioncino, ogni anno la diatriba è su dove passare il pranzo di natale, ma ormai il pranzo dai miei da tre anni, con il minimo sindacale di partecipanti:5,sbaraglia la concorrenza: io e mia sorella cuciniamo quindi gli uomini mangiano lieti e mia mamma piluccherà sperando che il 21 le tolgano il portasciugamano da polso cosa improbabile per altro

alessandra ha detto...

Ecchime! A me l'atmosfera natalizia piace, certo ci sono anni in cui sono più entusiasta, anni in cui lo sono meno, dipende dall'umore e dalle malinconie del momento, perchè è vero che se sei triste o in un periodo no le feste ti mettono ancora più tristezza.
Ieri abbiamo fatto l'albero, ci abbiamo messo delle decorazioni in pasta di sale fatte da mia sorella che è l'artista di casa insieme a mia mamma...adoro le lucine e le candele, riscaldano l'atmosfera.
L'allergico alle feste è mio padre in famiglia, ormai è rassegnato al nostro entusiasmo decorativo, prima era più polemico e criticone.
Poi amo molto comprare piccoli pensieri per le persone a cui voglio bene.

Marilina ha detto...

Quanti ricordi Amanda, l'uccellino con la coda di piumette con la molla e le zampette a mo' di pinzetta, le palline di vetro, l'entusiasmo di quegli anni nei preparativi natalizi!
E l'atmosfera del Natale arrivava con i primi di dicembre come dovrebbe essere, non a novembre per questioni squisitamente commerciali!
I miei alberi si sono evoluti negli anni e si adattano alle mode (in maniera equa e solidale, of course), quello degli ultimi anni è bianco e un po' oro, con decori in panno, palline ed oggetti di vetro, fiocchi e fiori, in punta un paio di fiocchi che ricordano una farfalla, lucine intermittenti bianche ma di una luce calda che mi sembra di avere attorno una famiglia anche se sono sola.
Dallo scorso anno l'albero si è rimpicciolito tra la libreria (bianca) ed il divano (avorio), ma sopra ad un tavolino coloniale (bianco) fa la sua porca figura!!
Per farlo devo attendere di sentir risuonare dentro me jingle bells jingle bells, e ad oggi non l'ho ancora fatto.
Ma appena pronto vi aspetto a bere qualcosa di caldo, ed assieme intoneremo I'm dreaming of a white christmas...
Felice Avvento, ragazzi!

oriana ha detto...

Amanda mi hai scaldato il cuore, ma mi hai fatto fare anche una bella risata. A quanto pare ognuna di noi ha un uomo "orso" con cui combattere....

Proprio ieri sono andata con mia figlia a comprare gli addobbi per il suo micro-appartamento, ha comprato di tutto e di più.. ora tocca a lei combattere con il suo "orso".

Io quest'anno avevo deciso per un sobrio presepe, visto che il materiale non mi manca, ma ora mi sento contagiata ed allora oggi vado in soffitta a prendere gli scatoloni e via... di addobbo.

oriana ha detto...

Amanda mi hai scaldato il cuore, ma mi hai fatto fare anche una bella risata. A quanto pare ognuna di noi ha un uomo "orso" con cui combattere....

Proprio ieri sono andata con mia figlia a comprare gli addobbi per il suo micro-appartamento, ha comprato di tutto e di più.. ora tocca a lei combattere con il suo "orso".

Io quest'anno avevo deciso per un sobrio presepe, visto che il materiale non mi manca, ma ora mi sento contagiata ed allora oggi vado in soffitta a prendere gli scatoloni e via... di addobbo.

Emilys ha detto...

a proposito di lucine e fiammelle di Natale: io avevo comprato una corona di aghi di pino, pigne e vischio ai mercatini di Natale: era decorata con candeline e nastri, l'ho regalata a mia mamma che l'ha messa in salotto.A un certo punto mia mamma dice: "che bella luce fanno le candeline, si vede fin dalla cucina".Se la Trip non ci avesse avvisato, ululando come una pazza,sarebbe andato a fuoco tutto il salotto...

Barbara ha detto...

...io la coerenza nel fare l'albero festoso invece la vedo eccome, il Natale non è una festa di origini Cristiane, i cattolici si sono "solo" appropriati (e hanno fatto bene, così diventa una festa davvero per tutti, credo sia una cosa splendida) dei culti precedenti di Mitra ecc....per cui, buona festa della Vita, della Terra (e CHI meglio di un albero in festa può simboleggiare la festa della Terra?) e del Solstizio d'Inverno :))
Barbara