16 dicembre 2011

Le sette opere di misericordia












La mano che stringeva il capezzolo


era il punto focale. Di lì


gli sguardi divergevano ai nostri


volti di profilo. Il resto era buio.


Mi dicono


che un giorno rimpiangerò attimi come questo



quando i gesti saranno stelle fredde


pesci abissali












Sergio Pasquandrea. Contatti. Edizioni Smasher

9 commenti:

Marilina ha detto...

Appunto Amanda, lo scrivevo nell'altro post.
La tua vena sentimental-erotica.

E per fortuna hai messo l'immagine, i volti di profilo mi confondevano!!
:-))))))))))

Aaahhhhh la passione!!
Snza di essa la vita non ha colore!!!

Marilina ha detto...

E si mangia pure le vocali!!

P.S. Parola di verifica: imenitmi...

amanda ha detto...

:D

alessandra ha detto...

E bravo Sergio, complimenti..bellissima poesia...l'eros serpeggia nel blog, bene!!!

maria grazia ha detto...

altrochè serpeggaire!, tra l'immagine e lo scritto...

amanda ha detto...

@MG: sveglie vi voglio donne sveglie! :)

Marilina ha detto...

Sveglie e accompagnate, direi!

sergio pasquandrea ha detto...

Grazie mille ad Amanda e a tutte.

P.S.: però è possibile anche un'altra lettura, se capite quali sono le "Sette opere di misericordia" a cui mi riferisco (diciamo che la poesia è un po' "a chiave", ma che qualunque cortocircuito semantico è accettabile ;-) ).

Alle ha detto...

La seconda parte della poesia mi
fa pensare ad alcune delle opere di misericordia, mentre la prima parte posso ricollegarla solo ad una "dar da bere agli assetati".

Complimenti Sergio, la tua poesia
è notevole.