25 gennaio 2012

Giù le mani dalle donne







12: oggi è il 25 gennaio e sono già 12 le donne uccise in Italia. In Italia , un giorno sì ed uno no, una donna viene ammazzata,soprattutto all'interno delle mura domestiche, da persone che dicono di "amarle".
Io personalmente ho avuto una compagna di scuola, solo un anno più grande di me, uccisa l'anno della maturità da un compagno di un corso di Inglese che si era invaghito di lei e voleva abusarne, un'amica maltrattata dal marito, una conoscente sfregiata dall'ex marito alcolista e violento da cui aveva preso le distanze e dal quale doveva essere tutelata secondo il dispositivo di una sentenza.
Come si può continuare così?
Se non ora quando cambiare lo stato delle cose, crescere giovani uomini che vedano nelle donne persone da trattare con il rispetto che è dovuto a chiunque a partire da se stessi?
Domani sparse per l'Italia, organizzate da comitato di Se non ora quando ci saranno iniziative contro la violenza alle donne, là dove ci sono manifestazioni di piazza sarebbe doveroso partecipare, diversamente non abbassiamo la guardia, lo dobbiamo a chi non ha più parola, lo dobbiamo a noi stesse

5 commenti:

oriana ha detto...

Per me è ancora una ferita aperta e dolorosa. L'anno scorso, un'amica di mia figlia, di appena 25 anni e madre di una bimba di due, è stata uccisa dal suo compagno che poi si è tolto la vita. Dobbiamo far sentire la nostra voce, forte e chiara. Contro questi gesti estremi non possiamo nulla, ma dobbiamo convincere le donne a reagire contro la violenza fisica e i maltrattamenti.

alessandra ha detto...

Sì facciamo sentire la nostra voce... io ho un'amica il cui marito ogni tanto alza le mani..e poi oltre alla violenza fisica c'è anche quella psicologica, altrettanto deleteria...
E' violenza anche considerarci solo un pezzo di carne e nulla più...tra l'altro questa nuova manifestazione è in ricordo di una delle attiviste del movimento Se non ora quando che è stata uccisa dal fidanzato..

Franz ha detto...

Apprezzo ed appoggio con tutto il cuore il vostro impegno (che è anche quello di tutti i maschi pensanti), e sono certo che potrà essere fruttuoso per limitare e debellare queste dilaganti tragedie .
E ripeto quello che penso: solo le donne potranno salvarci da questa corsa dell'umanità verso l'autodistruzione.

Forza!

Alle ha detto...

Penso che sia molto una questione di educazione che dovrebbe iniziare già in seno alla famiglia affinché venga insegnato il senso di persona e non di maschio e femmina. Difficile cambiare la mentalità, troppi retaggi condizionano il modo di fare e pensare a volte anche delle stesse donne. Però resta fermo il concetto che niente giustifica l'uso della violenza e nessuno può decidere della vita di un'altra persona. E' sicuramente positivo che ci siano iniziative come questa che servono per tenere sempre alta la guardia, parlare dei problemi è sempre di aiuto.

Marilina ha detto...

Proprio ieri rileggevo alcuni passi di Donne che amano troppo della Norwood, i punti che come un mantra si devono ripetere per rafforzare la nostra autostima e sicurezza.
E' devastante la capacità femminile di accettare i soprusi pensando sempre ad un finale positivo.
Ce n'è di strada da fare, io in quasi cinquant'anni di vita e tante conoscenze conto sulle dita di due mani gli uomini che non si sentono superiori alla donna.
Grazie Amanda per questo post, grazie Franz per essere con noi.