28 febbraio 2012

CSI CAMOMILLA CITY



Qualche giorno fa, in una tranquilla domenica sera, mi sono trovata mio malgrado immersa in una puntata di CSI Camomilla City o se vogliamo buttarla più sul ridere nel film "Guardie e ladri"..in realtà c'è ben poco da ridere, subire, specie per la prima volta, un furto in casa è abbastanza scioccante. Io ero fuori casa con i miei e mia sorella, che è rientrata prima di noi, ci ha fatto la telecronaca telefonica di quello che vedeva, la descrizione in diretta della scena del crimine come la chiamarebbero nei telefilm americani, armadi e cassetti aperti, vestiti sul letto....terribile...ed è stato ancor peggio tornare a casa e vedere la scena con i miei occhi e soprattutto negli occhi dei miei genitori: mamma che piangeva pensando all'argenteria portata via, tutti regali delle sue amate zie per il matrimonio, papà scuro in viso mentre rimpiangeva la sua piccola collezione di orologi accumulata nel tempo da quando diciottenne ha cominciato a lavorare, io e mia sorella che ci commuovevamo per l'anello che mia nonna paterna ci ha lasciato e a cui eravamo legatissime e che nessuno ci potrà ridare..
Il dolore e il rammarico non sono per il valore economico degli oggetti, ma per quello affettivo, per la sgradevole sensazione di qualcuno che entra con violenza nella tua casa e fruga senza pietà tra i tuoi ricordi, i tuoi abiti, la tua vita...ti assale una voglia immediata e furiosa di lavare tutto per spazzare via le tracce e il ricordo di quelle mani criminali e invadenti..
Poi dopo lo shock iniziale, ci siamo appunto ritrovati in una puntata di CSI Camomilla City, è arrivata la polizia in casa per fare i suoi rilievi e per farci domande; ovviamente non c'erano impronte perchè i ladri hanno agito coi guanti, i poliziotti sono stati davvero molto cortesi e per me che sono da sempre appassionata di gialli è stato interessante vederli all'opera sia pure per un banale furto, nonostante non fossi del migliore degli umori come potete ben immaginare.
Ci hanno anche consolato dicendo che tutto sommato poteva andare peggio, ci sono ladri che mettono veramente a soqquadro la casa compiendo anche atti di vandalismo e per fortuna non è stato il nostro caso, probabilmente perchè è stato un furto compiuto molto velocemente.
La sensazione più tremenda che mi rimane addosso è quella di non sentirsi al sicuro fra le mura di casa propria, sono entrati aprendo la nostra porta blindata con una specie di passepartout; i primi giorni dopo il furto, quando ero solo in casa, spingevo il divano contro la porta per sentirmi più tranquilla. Certo ora aggiungeremo una nuova serratura blindata più recente e adeguata agli standard europei, ma ovviamente come dicono tutti non c'è serratura che sia ermetica e inespugnabile se un ladro vuole entrare, si tratta solo di rendergli la vita più difficile e questo fa tanta rabbia, è l'ennesima cosa di questo strano e ingiusto mondo che ti fa sentire impotente e inerme..

5 commenti:

amanda ha detto...

la prima volta che sono venuti i ladri in casa era passato meno di un mese dalla morte di zia Linda, finché ci sono stati i nostri nonni vivi c'era sempre qualcuno in casa, tanto era la disabitudine a chiudere che nel 1976 quando ci fu il terremoto del Friuli e qui ballammo la rumba, ci chiudemmo fuori, non sapevamo neanche quasi dove fossero le chiavi, avevamo già prenotato la porta blindata che, essendo fuori standard, richiese più tempo dei ladri per arrivare. Ma non è che ci si faccia il callo, il senso di violazione è sempre atroce. Di quella volta ricordo le lettere d'amore dei miei che io non avevo mai visto, sparse per il corridoio

oriana ha detto...

per ora mai vissuta un'esperienza simile, dico per ora perchè le villette vicino a me sono state "visitate" tutte. Quella proprio vicina, addirittura di notte con loro in casa. Deve essere una sensazione bruttissima, terribile appunto il senso di violazione.
Per sdrammatizzare ti racconto cosa diceva la mia disordinatissima figlia, quando abitava ancora con me ed io le rimproveravo il suo caos "ma così se entrano i ladri qui non si fermano, penseranno di esserci già stati"

amanda ha detto...

@Oriana: :D

alessandra ha detto...

Nel paesino di origine di mia mamma ricordo che ancora negli anni 80 le persone lasciavano le chiavi all'esterno della porta, mia mamma finchè non si è trasferita a Camomilla City è vissuta in un paese con le porte sempre aperte, l'altro non era qualcuno da cui doversi guardare o difendere, doveva essere una bella sensazione..ancora adesso quando più o meno scherzosamente le rimprovero di avermi cresciuta troppo ingenua, lei mi ricorda da che mondo e da che esperienze di vita viene...
Oriana tu scherzi ma lo sai che mio padre è stato penalizzato dal suo ordine? Le sue cose erano perfettamente in ordine e facili da prendere, a me non hanno rubato nulla (tranne la sacca della palestra presa credo per infilarci la refurtiva)perchè tenevo molte cose in seconda fila o dietro un muro di sciarpe ihihi a volte il disordine ti salva ....noi ormai lo prendiamo in giro, povero papà, penalizzato dal suo troppo ordine...

amanda ha detto...

Quando le mie nipoti erano piccole i miei cognati abitavano nelle Marche a Castelfidardo ed ancora allora 10 anni fa tutti tenevano le porte di casa aperte e pure in Puglia in certi paesini, li invidio molto