7 febbraio 2012

Gomitoli





I sogni necessitano di un sognatore, a volte basta essere stanchi a sufficienza e non aver mangiato né troppo, né troppo poco e sistemarsi in un posto tranquillo ( ma anche non troppo) e loro, i sogni, arrivano e ti portano nel loro tempo senza tempo, dove tutto è molto bello o terribilmente brutto, senza colori o perfettamente  e luminosamente verniciato che non bastano due arcobaleni per descrivere tutte le sfumature che ti avvolgono. Ma poi il sognatore si sveglia e, se prova a raccontarlo, il sogno smarrisce i colori, vuol contare i secondi, i minuti e perfino le ore del nontempo e finisce coll'appiattire i moti delle budelle dell'anima e la bellezza o l'orrore del sogno sfioriscono.
Ma c'era un uomo che costruiva sogni di parole, eseguiva orditi preziosi, plasmava colori e bui profondissimi, sapeva scandire la fuggevole eternità onirica.
Si metteva lì con un blocco, ungeva un poco di pizza le pagine ed i sogni trovavano la loro giusta dimensione. Poi srotolava i sogni su una tastiera e la magia del sogno sognato si rinnovava.
L'uomo che sapeva costruire sogni di parole aveva però abbandonato la tastiera, spento lo schermo ed era sparito.
La donna che amava fare gomitoli avvolgendo bava di sogni, improvvisamente si trovò lì a metà di un sogno e non potendo procedere oltre, incominciò a tremare all'idea che non ci fossero più sogni, ma soprattutto iniziò a temere per le sorti del costruttore di sogni di parole. Lo cercava tra le maglie della rete ma niente.
Erano i giorni in cui la realtà a tratti si era fatta sogno, si pescavano i cefali già surgelati in laguna, le gondole erano state issate sui pattini e si spostavano sulla laguna più sinuose di Caroline Kostner, non si trovavano più carote perché erano tutte usate per i nasi dei pupazzi di neve. Ma lei non sapeva rinunciare ai suoi gomitoli di bava di sogni, perché quelli l'avevano fatta volare così lontano o vedere così vicino che aveva definitivamente abbandonato gli occhiali e vedeva molto ma molto più chiaro. E poi perché con quella bava di filo di sogni aveva imparato a ricamare piccoli racconti. niente di prezioso, niente di particolarmente colorato o complesso, ma quei piccoli racconti le scaldavano il cuore. Così la donna mise un annuncio scritto con il filo di quel gomitolo troppo piccino per costruire un racconto e l'annuncio diceva: disperso nel pack costruttore di sogni di parole, cuore rosso scarlatto, occhi verdi, lascia tracce che non bastano due arcobaleni per descriverne tutte le sfumature, chiunque ne avesse notizie è pregato di scrivere alla donna che non ha più gomitoli di bava di sogni per ricamar... finì il gomitolo, che non aveva neanche ultimato l'annuncio ed ora è lì che attende ed attende ed attende, le pare un'eternità che attende, ma nei sogni si sa il tempo è relativo

10 commenti:

giardigno65 ha detto...

...
Se entro un anno potessi rivederti,
avvolgerei in gomitoli i mesi,
per poi metterli in cassetti separati -
per paura che i numeri si mescolino.

Se mancassero ancora alcuni secoli,
li conterei ad uno ad uno sulla mano -
sottraendo, finchè non mi cadessero
le dita nella terra della Tasmania.

Se fossi certa che, finita questa vita,
io e te vivremo ancora -
come una buccia la butterei lontano -
e accetterei l'eternità all'istante.

Ma ora, incerta della dimensione
di questa che sta in mezzo,
la soffro come l'ape-spiritello
che non preannuncia quando pungerà.
(dedicata a F. )
Emily Dickinson

alessandra ha detto...

Che meraviglia Amanda, riscaldi queste fredde giornate nevose con la magia delle tue parole...

Giardi grazie per la Dickinson...

Franz ha detto...

Brava brava brava!!!

(memorabile la sparizione delle carote e la sua causa...)

Alle ha detto...

Bravissima!!! ma chi poteva mai inventarsi gomitoli fatti con la bava dei sogni ? solo tu mia cara, solo tu......
E questo costruttore di sogni m'incuriosisce, qualche indizio in più ?

amanda ha detto...

ma se ha fornito gomitoli per ricamare racconti fatti di sogni lascialo lì nel mondo dei sogni :)

oriana ha detto...

si, lasciamolo nel mistero..
Geniale Amanda. è davvero un piacere leggerti.

Se ha detto...

Nei sogni il tempo non esiste ma l'attesa è struggente.
io lo so, lo so, lo so dico davvero.

Questi colori imprigionati e questi sogni bavosi son bellissimi.
Se vuoi posso aiutarti appendendo cartelloni in qui e in là, spargendo bigliettini come grani di sale nelle strade imbiancate.
Questo costruttore sarà senz'altro distratto. Oppure dorme come un ghiro e attende la primavera.

Io nel dubbio, continuerei a sognare, a scrivere a far fili e anche qualche stregoneria.

Tutto fa. Io dico.

amanda ha detto...

@Se: ti dirò che penso di averne identificata qualche traccia, ricomincio a gomitolare :)

milvia ha detto...

Quando in un racconto ogni parola, ogni immagine che suscita, è pura poesia, non si può far altro che inchinarsi davanti all'autore, o, in questo caso, all'autrice. Così io mi inchino e applaudo, anche.

amanda ha detto...

@milvia: grazie! mi sono accorta solo ora del to commento, sono giornate un po' convulse sul lavoro