7 luglio 2010

Il proprio tamburo




"Se un uomo non tiene il passo con i compagni forse questo accade perchè ode un diverso tamburo. Lasciatelo camminare secondo la musica che sente.."

Henry David Thoreau

Stamattina spulciando nella mia agenda, sono capitata sulla pagina in cui avevo appuntato tempo fa questa frase di Thoreau e l'ho riletta con piacere. Nella sua semplicità dice qualcosa che io trovo profondamente vero sul significato di essere compagni di strada, amici: l'importanza di lasciare ai propri compagni di cammino la libertà di seguire il proprio passo, la propria voce interiore, la libertà di essere autenticamente se stessi anche negli inevitabili cambiamenti ed evoluzioni che ciascuno di noi subisce per forza di cose lungo la strada.
A me non ho capitato molto spesso di essere "amata" in questo modo, forse perchè sono rari i compagni e gli amici dotati di intelligenza, empatia ed elasticità sufficienti per lasciarti libero e non tenerti metaforicamente al guinzaglio.
Mi è capitato molto più spesso di essere "amata a condizione di": al liceo ad esempio a condizione di non prendere voti più alti delle presunte amiche, a volte a condizione di non avere altre amici (avete presente le adolescenti che vogliono amicizie esclusive?), ma anche oltrapassata l'adolescenza, soprattutto in posti con mentalità un pò chiusa, mi è capitato che mi venissero poste spesso delle condizioni, di non frequentare questo e quello, di non fare questo o quello e non è una sensazione piacevole, mi capita tuttora, mi è successo proprio ieri in ufficio ad esempio.
Il video che ho allegato è "A vida" del Collettivo Soleluna, mi piace molto, mette allegria e poi mi sembra appropriato perchè ognuno balla ascoltando il proprio ritmo e il proprio tamburo.
E allora citando il buon Sting If you love somebody set them free

9 commenti:

oriana ha detto...

a costo di dire una banalità, ti dico che la vera amicizia è vera solo con poche persone. Io ho un carattere molto aperto e socievole e "conosco" molte persone, ma sono amica solo di alcune, però con queste l'intesa è totale, priva di ogni condizionamento e pregiudizio, è un equilibrio.

Gloria ha detto...

il mio tamburo suona sempre fuori tempo. non sono mai riuscita ad uniformarmi al ritmo degli altri. già dall'adolescenza avevo un passo anomalo che è andato peggiorando. ma sono contenta ugualmente. mi piace la mia musica ( non parlo del country..) e cammin facendo ho trovato persone che hanno saputo accogliere il mio ritmo, accettarlo.
siamo una banda sconclusionata che nella cacofonia dei nostri molteplici e differenti ritmi abbiamo creato una sinfonia di cui mozart andrebbe invidioso.

alessandra ha detto...

@Oriana
Certo è importante fare una distinzione tra le amicizie e le conoscenze

@Gloria
Che bello il tuo concetto di una cacofonia di ritmi che diventa sinfonia..che gioiellino la nostra Gloria!

oriana ha detto...

il suono del ritmo del tamburo rende perfettamente il senso della vita che scorre: E' anche giusto che ognuno abbia i suoi ritmi e poi ci si può fermare ad aspettare o allungare il passo per raggiungere chi ci ha superato.

alessandra ha detto...

@Oriana
E' vero il suono del tamburo rende perfettamente l'idea.

Alle ha detto...

Ale, porti un argomento di alto
lignaggio.
L'idea di un ensamble musicale, dove ognuno è al tempo stesso solista e figura corale, è molto
bella e rappresentativa di come dovrebbe essere stare con gli altri. Rispettare i tempi, i cambiamenti e la sensibilità di chi ci sta accanto è un esercizio
duro i cui frutti spesso non sono esposti al sole.
Ma amare senza condizione è l'unica maniera accettabile di amare. Se da adolescenti questo concetto è troppo grande da capire, in età più matura è il minimo risultato a cui l'esperienza di vita debba averci condotto.
"Se ami qualcuno, lascialo libero"
è espressione nobile e di cuore,
la regola numero 1 per vivere gli altri pienamente.

amanda ha detto...

bisogna annusarsi, accettarsi e fare i pezzi di strada che ci è consentito fare insieme, vicini, lasciare andare e riaccogliere, ognuno con il suo passo ognuno con il suo ritmo giustamente

Gloria ha detto...

che bella l'espressione "bisogna annusarsi".
vivendo a stretto contatto con i cani ne ho conosciuti a centinaia e ho imparato da loro a relazionarmi con le persone. mi ricordo il primo giorno che sono entrata in canile. c'erano 40 nasi curiosi che si affacciavano dalle sbarre del giardino dove erano liberi di gironzolare. io dovevo antrare ma non mi era mai successo di buttarmi in una mischia con 40 cani liberi di tutte le taglie. ho preso fiato, ho aperto il cancello e sono entrata con decisione. c'è stato un groviglio di nasi che si incrociavano, si muovevano curiosi esaminandomi a puntino. poi hanno capito che ero una di loro e le code hanno iniziato ad agitarsi, sentivo le mani umide perchè qualcuno più affettuoso aveva incominciato a slinguazzarmi. ecco i cani sono dei grandi psicologi. loro riescono a capire chi sei in 5 secondi e riescono ad accettarti con le tue giornate storte, la tua stanchezza e i tuoi nervosismi. loro hanno imparato a convivere con l'uomo anche se sono stati maltrattati dall'uomo. ci hanno dato una seconda possibilità e io di certo non li tradirò.
io cerco sempre di imparare da loro : vivono in branco come noi, si litigano come noi, portano rancore, ma sono capaci di gesti tenerissimi.
le loro voci sono diverse. i loro tamburi hanno ritmi diversi ma sono abilissimi a formare un gruppo compatto e unito. proprio come noi.

amanda ha detto...

imparassimo dai cani!