Come un secchio d'acqua riesce a ridurre in cenere il fuoco da campo- qualche crepitio di scioccata incredulità, un sibilo di rabbia e poi il freddo, ancora più pungente dopo la brusca fine dell'intenso calore-, allo stesso modo la fotografia che stava contemplando spense tutto il suo entusiasmo.
"Esattamente così?", domandò alla sua ospite, cercando di eliminare dalla voce ogni traccia di rammarico o condanna.
"Esattamente così", fu la risposta, e il freddo umido della delusione le trapelò nel cuore.
Gaile Parkin. Africa social club. Newton Compton Editore
Il nome che la casa editrice ha trovato per questo libro africano è davvero deludente, il titolo originale Baking Cakes in Kigali era decisamente più appropriato per questa storia di donne e più marginalmente di uomini africani.
Angel da nonna si ritrova a fare la mamma di cinque nipoti, la vita la costringe a ricominciare ed a inventarsi un metodo per arrotondare lo stipendio del marito. Così diventa la migliore pasticcera di Kigali. Grazia è l'aggettivo che connota maggiormente il modo di narrare la sua storia che è quella poi di mamma Africa, cercare un'unione nel tribalismo, nelle differenze culturali, religiose. Partire dalle proprie origini e tradizioni ma con un occhio attendo al nuovo che arriva, gettare le divisioni e solidarizzare, specie tra donne. Superare i pregiudizi, aprire gli occhi sulla malattia che mina il futuro di un continente e con la presa di coscienza proteggere le generazioni future. Angel è una donna straordinaria e vale la pena di leggere la sua storia. Ah forse l'incipit trae in inganno è di una torta per le nozze d'argento di una ambasciatrice che si parla: una torta africana tutta bianca è un insulto alla più grande decoratrice di torte di Ruanda e Zambia. Ancora una volta si narra di una rinascita che avviene ai fornelli, dopo la guerra e la morte è dalla sapiente cultura del cibo che si può ripartire
12 commenti:
In effetti hai ragione cara Amanda, il titolo non è dei migliori, però questo libro mi attira, sarà il profumo dell'Africa e della cucina, poi le storie di donne mi piacciono sempre molto. Segnato pure questo nell'elenco dei libri da leggere durante la pensione, se esisterà ancora quando toccherà a me!
temo fortemente che dati i tempi sarà più facile che un cammello passi per la cruna di un ago
segnato pure questo nell'elenco dei libri da comprare quando la mia libreria fa di nuovo tutto al 30%. Se aspetto la pensione sto fresca che devo ancora iniziare a pagare i contributi.
non che con 17 anni di contributi versati la situazione sarebbe differente :-)
l'arte culinaria, perchè di arte si tratta è davvero una grande risorsa.
e non parliamo di pensione siamo così gggiovani!
una risorsona! metti che ti fanno girare le p@@@e, metti, metti che torni a casa e vorresti uccidere qualcuno, metti, metti che pigli il coltello ed inizi a sminuzzare verdure trasformi una furia cieca in un trionfo dell'amore, in una esplosione per i sensi
vuoi mettere
sminuzza, sminuzza, sminuzza e la rabbia d'incanto svanisce
oppure : hai bisogno di coccole, ti senti un vuoto affettivo? ti prepari una bella torta monti i tuorli con lo zucchero, magari ci metti la cioccolata poi inforni e quel profumino dolce che parte dal forno ti abbraccia e ti conforta
le coccole con le torte.....!
Una delizia!
Quando la torta è ormai cotta e il suo profumo si posa in tutta la casa......io rischio lo svenimento ogni volta.
Mettersi ai fornelli e creare qualcosa di buono e bello è
terapeutico, certo non deve essere
un obbligo e deve uscire dal cuore.
Dosare, mescolare, vedere gli ingredienti cambiare colore durante la cottura, sentire i profumi distinguersi e poi miscelarsi. Assaggiare, correggere,
dare forma e giocare con i colori.
Sì l'arte culinaria è una grande risorsa e non sfama solo lo stomaco.
Amanda, l'attesa del nuovo incipit
è stato degnamente ripagato.
Annoto anch'io in questo elenco
lungo e di qualità. Grazie
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