7 settembre 2010

è specialmente nel pianto..............





E' specialmente nel pianto

che l'anima manifesta

la sua presenza

e per una segrata compressione

tramuta in acqua il dolore.

La prima gemmazione dello spirito

è dunque nella lacrima,

parola trasparente e lenta.

Secondo questa elementare alchimia

veramente il pensiaro si fa sostanza

come una pietra o un braccio.

E non c'è turbamento nel liquido,

ma solo minerale

sconforto della materia


Valerio Magrelli

16 commenti:

Marilina ha detto...

Sono decisamente una donna della pioggia.
Piango da una vita, piango per ogni sfumatura delle cose che incrinano il mio (precario) equilibrio.
E quando riesco a trattenere le lacrime (esperienza), la voce è talmente incrinata che è peggio.
Non mi sopporto quando piango perchè una giusta causa ha un lieto fine (dovrebbe essere normale), ed invece adoro piangere di gioia: ridere mentre cadono i goccioloni salati è il massimo.

alessandra ha detto...

Bellissima questa poesia di Magrelli..grazie tesoro.
Io prima piangevo di più, di rabbia, di dolore, di commozione; negli ultimi anni, da quando ho dovuto imparare ad avere maggiore self control perchè magari mi trovavo spesso con persone davanti alle quali non potevo essere così emotiva, piango molto meno, sfogo meno fuori l'emotività attraverso questo prezioso liquido salato...forse è per quello che aumenta il mal di stomaco, quello che non sfogo con le lacrime, lo sfogo sullo stomaco adesso :-)certo poi basta un film, una canzone, uno sguardo e se sono da sola o con persone care mi sciolgo subito...

Ma ci pensate alla magia della lacrima che scende da un impeto emotivo, siamo veramente una meravigliosa macchina noi umani...

Gloria ha detto...

Ricordo una notte d'inverno in cui piansi fino a che non avevo più lacrime. era iniziato come un pianto violento che è andato avanti tutta la notte sommesso e continuo. quando tornò la luce non avevo più forze e gli occhi mi facevano un gran male.
ora quando sento il magone salire alla gola lo ricaccio indietro e mi canto nella mente "cowgirls don't cry".

Alle ha detto...

Interessante questa tramutazione del dolore in materia fisica.
Io non piango spesso, sono un'abile
trattenitrice. Poi basta una scena di un film o un qualsiasi altro evento per scatenare la decompressione, so che le lacrime non scendono per quello che sta succedendo in quel momento, il pianto si manifesta e porta allo scoperto tutto quello che ho trattenuto prima.
é così che la prima gemmazione dello spirito riconcilia con il mondo

amanda ha detto...

tutte frignone siamo ragazze, ma un maschietto che versi una lacrima lo troviamo?

maria grazia ha detto...

piangevo molto una volta, il pianto era la manifestazione della mia emotività, piangevo per il dolore, per il nervoso, ma da, otto anni questa parte, da quando sono cresciuta piango poco, mi emoziono, ma le lacrime non sgorgano facilmente come una volta,a dir la verità non so sia un bene...forse no

Tonino ha detto...

L'ultima volta è stato nei pressi di una sala parto.
Si accorsero in molti che il ''futuro'' nonno si era emozionato per la nascita della''futura ''nipote,ma non tutti.
Non fu apprezzato quel momento di sincerità.
Quante negazioni ho scritto.
Poi l'ho detto io il ''no''.

amanda ha detto...

@Tonino: troppe negazioni, non ho capito :-)

Tonino ha detto...

Brevemente :
partoriva la figlia della mia compagna ed ai primi vagiti anche le pietre si emozionano, sono contente, si spaccano ,esultano, brillano.
Figuratevi io che sono di acqua e farina (ed origano ) !
In quel frangente ,io rappresentavo il ''nonno'' della piccola.
Ero cotentissimo ,al pari di quelle emozioni che avevo vissuto 6 anni prima per mia figlia.
Tutti mi fecero coraggio, gli ''auguri'',ma ....
Qualcuna ...no, non credeva, non ha creduto.
Le lacrime :
la fabbrica delle lacrime ha un solo padrone, risponde a colui che ''vivo da solo'' ,ricordate il post di tanto tempo fa ?
Poi col tempo dissi io un solo ''no''.

Ed ora le mie carissime amiche conoscono un'altra briciola di Tonino.
Ma Voi non siete solo amiche...

amanda ha detto...

ecco ora è più chiaro, prima un po'troppo ermetico-criptico ;-)

alessandra ha detto...

@Tonino
Bene, ci piace che anche gli ometti del blogghino versino qualche lacrima e abbiano questa "gemmazione dello spirito"...ma che bella espressione che è!

Anonimo ha detto...

A me sembra che il passare degli anni renda sempre più lenti i freni allo sgorgare di quelle gemme.
Ma la cosa riguarda solo quelle di emozione; il dolore, quando viene a farti visita, si manifesta invece sempre più secco e trattenuto.

Franz

alessandra ha detto...

E' vero caro Franz con l'età il dolore diventa un pò come dici tu, ecco secco e trattenuto sono aggettivi che descrivono splendidamente questo concetto. Ciao Franz. è già freschino a Bologna?

amanda ha detto...

riuscirò mai ad avere un dolore secco e trattenuto? ve lo farò sapere a circa 82 anni (se ci arrivo)

Anonimo ha detto...

Cara Amanda, ti auguro, se proprio sarà impossibile non conoscere mai più alcun dolore di qualunque
secchezza o umidità, di esserne visitata raramente e di sfuggita.
Allo stesso modo, di qui agli ottantadue ed oltre, auguro ai tuoi occhi di gemmare infiniti boccioli di emozione e di gioia.

A Bologna, come puoi immaginare, è arrivata un'anteprima di autunno fresca, umidiccia e grigiastra. E direi proprio sgradita.

Ciao!
Franz

amanda ha detto...

@Franz: qui più che umidiccia direi che l'anteprima è peggio di una salamoia