24 maggio 2011

Partenza anticipata





I bambini nati in fretta sembrano tutti figli della stessa madre.


No non parlo di quelli venuti al mondo con due spinte e con la madre che fa il gesto dell'ombrello al "partorirai con dolore". No, mi riferisco a quelli che non stavano bene al caldo, che vogliono, come San Tommaso, toccare con mano "le cose della vita". Chè se poi se ne pentono, perchè nascere in fretta ti fa conoscere subito il lato brutto della cose, non è che possono dire"mamma mi ero sbagliato fanni tornare al caldo" no devono starsene lì in una incubatrice, spesso attaccati ad un ventilatore, bucati più volte al giorno, al guinzaglio di un monitor, alimentati da un sondino. E rischiano, rischiano tanto, rischiano troppo per la loro dannata fretta: rischiano danni psicomotori, sordità, cecità, infezioni, problemi respiratori o tutte queste cose messe insieme.


Allora non vi parlerò delle storie disgraziate di alcuni di loro che ho conosciuto sia lavorando negli ambulatori di pediatria, sia come adiologa, ma del loro aspetto fisico.


Parlo dei più piccoli, quelli sputati fuori a 25 settimane di gestazione o giù di lì, fate voi il conto di che razza di kamikaze siano questi.


Chi ha detto loro che possono fare gli esploratori quando pesano mezzo chilo? No perchè se ci pensate una fiorentina pesa quasi il doppio, si può pensare di cavalcare l'onda se si pesa meno di una scatola di pasta?


Io direi di no, voi pure, ma loro sì, testardi.


E quelli che ne escono hanno dei caratteri niente male devo dire. Di solito alle mamme dico "se non avesse quella testa dura come sarebbe sopravvissuto a tutto questo?"


Sono bambini aerodinamici.


Musetti piccoli, nasini affilati, quattro ossetti leggeri, leggeri.


Ma badate non sto parlando di loro appena nati che a volte si dimenticano perfino di respirare e quando arrivano a tre chili si leva la ola tra parenti e personale del reparto che ha permesso a quegli scriteriati di raggiungere dimensioni da piccolo uomo, no parlo di loro a 5-6 anni.


Quelli che diventano rotondi sono una rarità e secondo me sono quelli caduti fuori per sbaglio non per eccesso di curiosità, colpa della mamma, del clima, dello stress o di chissà quale accidente, loro nossignore non erano votati al paracadutismo.

11 commenti:

Marilina ha detto...

Grazie Amanda, non riesco a trattenere le lacrime.
E' dolcissimo questo tuo scritto, è come se questi bimbi esploratori anzitempo ti avessero parlato.
E il tuo cuore grande così le ha raccolte e scritte.
Mi piace tanto questo punto di vista.
Ho esperienza di un bimbo settimino, del suo pesare meno di quattro belle mele, della sua crescita lenta ma costante, di mamma e papà lì ad attenderlo, del muoversi in punta di piedi appesi ad un soffio.
E' andato tutto bene, Leo ha appena fatto quattro splendidi e forti anni.
Ma non avevo mai pensato che forse non ce la faceva più ad aspettare di conoscerci.
Grazie Amanda!

alessandra ha detto...

Appena nasce un bimbo (e parlo di un bimbo di 9 mesi) e lo devo prendere in braccio, lo faccio con la massima delicatezza, ho paura di romperlo, immagino cosa possa essere occuparsi di queste creature premature ancora più indifese...mi dispiace che debbano portare per tutta la vita i segni di questa venuta al mondo anzi tempo.

maria grazia ha detto...

Hai ragione Amanda e io ho avuto, proprio in questo periodo, l'esperianza di un prematuro.
Una mia amica ha partorito il 1 maggio, con 55 giorni di anticipo un piccolo ometto di soli 1.750 gr.
La mia amica era disperata, il piccolo era nell'incubatrice e lei disperava dal vederlo crescere, diventare grande, andare a scuola... e invece lui testardo, alla fine di questa settimana peserà 2.000 gr e finalmente andrà a casa con la sua mamma.

alessandra ha detto...

Buongiorno fanciulle!!

Marilina ha detto...

Buongiorno Alessandra!

amanda ha detto...

ma porca la miseria dopo 18.000 tentativi blogger si è degnata di farmi entrare a commentare

MG che ti dicevo sono tipini di grande carattere

maria grazia ha detto...

Si, Amanda, non so cosa stiano facendo, ma anche io ho fatto molti tentivi prima di riuscire ad entrare.

Anonimo ha detto...

Credo che il contatto con i neonati , sia pur obbligato dal lavoro, porti con sè una remunerazione almeno pari alla dedizione che richiede.
Perchè testimonia, giorno dopo giorno, proprio lì, sotto le tue mani ed i tuoi occhi, quanto la vita abbia urgenza di imporsi, ad ogni costo e contro ogni difficoltà.

Continua a rendercene partecipi, cara Amanda, di tanto in tanto.

Franz

Sara ha detto...

tenerissimo post, profuma di latte caldo...

sergio pasquandrea ha detto...

mia figlia nacque al termine delle canoniche 40 settimane. o meglio, già in utero risultava piccola per l'età gestazionale, ma ci dissero che forse era stato sbagliato il computo e magari c'erano quei 10-15 giorni in meno. comunque ci rassicurarono, dissero che tutto era in ordine e la bambina sarebbe nata senza problemi.
a mia moglie si ruppero le acque il 7 agosto 2007, verso le nove di mattina, ma senza avere doglie. andammo in ospedale senza troppa fretta, la ricoverarono verso le 12 (era stata una mattinata terribile, tra minacce d'aborto, una donna incinta picchiata dal marito, con lesioni interne, cesarei d'urgena ecc. ecc.). comunque, in 2 ore e passa, nessuno le offrì una sedia.
io tornai a casa a mangiare e ci demmo appuntamento per le 18, orario di visita.
alle 17,45 mia moglie mi telefona e mi dice che stanno per farle un cesareo. mi precipito all'ospedale: mi spiega che le avevano fatto un paio di tracciati, il battito era sempre più debole, bisognava operare d'urgenza.
elena nacque di 1 chilo e 900. senescenza precoce della placenta, ci dissero. aveva braccia e gambine sottili come stecchi, un capoccione quasi spropositato. per fortuna era sana, si riprese subito.
me la lasciarono 10 minuti, mentre mentre i medici si occupavano di mia moglie. la pelle era di un grigio bluastro, il cuore batteva talmente forte che sembrava volesse shiantare la cassa toracica, le mani annaspavano verso il vuoto.
stette 5 o 6 giorni in incubatrice, in una sala simile a un'acquario, dove si sentivano solo i ronzii delle macchine e i pianti dei bambini precoci, simili a belati o a miagolii, e poi un'altra settimana in osservazione.
oggi è una bambina sanissima, alta, robusta. di quella nascita, conserva solo un buchino alla base del collo, una tasca branchiale non perfettamente chiusa, che prima o poi dovrà operarsi.

amanda ha detto...

Beh Sergio la Eli ed io abbiamo quasi lo stesso compleanno :)
il buchino alla base del collo lo avrebbe avuto anche se fosse nata grassoccia con la capoccina e le braccia tondette.
A volte hanno davvero un modo strano di mettersi al centro delle nostre attenzioni ed al centro delle nostre esistenze le creature, vaglielo a dire che ci riuscirebbero anche senza farci passare attraverso un film de paura