Una donna brutta non sa dire i propri desideri. Conosce solo quelli che può permettersi. Sinceramente non sa se un vestito rosso carminio, attillato, con décolleté bordato di velluto, le piacerebbe più di quello blu, classico e del tutto anonimo che usa va a teatro e sceglie sempre l'ultima fila e arriva all'ultimo minuto, appena prima che le luci si spengano, e sempre d'inverno perché il cappello e la sciarpa la nascondano meglio. Non sa nemmeno se le piacerebbe mangiare al ristorante o andare allo stadio o fare il cammino di Santiago de Compostela o nuotare in piscina o al mare. Il possibile di una donna brutta è così ristretto da strizzare il desiderio.
Mariapia Veladiano. La vita accanto. Einaudi
Rebecca è una bimba " brutta. Proprio brutta" ma non al punto da destare pietà. Venuta al mondo nella provincialissima Vicenza, da una famiglia agiata: il padre ginecologo, una zia gemella del padre, Erminia, estrosa pianista che nasconde segreti e soprattutto una madre, fragile come un bicchiere di cristallo finissimo, già prima del parto, che rifiuta Rebecca al punto da non prenderla mai tra le braccia. Rebecca trova la sua forza in Maddalena la tata che sostituisce il suo dolore con l' amore incondizionato per la bimba, e successivamente in Lucilla l'esplosiva amica del cuore; ma soprattutto nella musica, dote straordinaria del brutto anatroccolo che in essa trova motivazione e grazia per non" esistere sempre in punta di piedi, sul ciglio estremo del mondo". La vita accanto è un'opera prima che nel 2010 ha vinto il premio Calvino
10 commenti:
Già mi piace molto dall'incipit...grazie cara Amanda.
è una amara e bella lettura
grazie
fortunata ad aver avuto una passione autentica che l'ha salvata dalla malvagità dell'essere umano.
P.S... stamani, in attesa della consegna del lavoro mi rilasso
leggendo "Momenti di trascurabile felicita" che ci avevi consigliato tempo indietro: uno spasso! Delizioso!
Mi viene da dire che non esistono bambini brutti poiché li amiamo in toto per quello che fanno, dicono, pensano e se anche hanno qualche difetto fisico (rispetto a quali canoni mi chiedo sempre)non li notiamo. Non si potrebbe mantenere questo criterio anche quando il piccolo diviene adulto ? Il mondo non è dei belli, ma della bellezza.
questa bimba era rifiutata ed isolata anche da piccola
ho qualcosa (per certi versi: molto) in comune con questa storia . la mamma non è "sempre la mamma"
@dkkk: l'è dura da piccoli senza punti di riferimento, senza potersi abbandonare, senza sentirsi protetti, desiderati, i bimbi sono così necessariamente egocentrici
viva le tate, le zie, i papà...
(e quelle volte che la mamma è la mamma)
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