17 gennaio 2012

Le tentazioni di Antonio 6

....continua




il silenzio si prolungava, come il tocco della mano della ragazza. Poi improvvisamente con voce flebile e rotta dall'emozione lei gli disse "Non so più da quanto tempo qualcuno non parla con me, non so più da quanto tempo vengo qui aspettando treni che non arrivano e non partono, per non impazzire scrivo versi di poeti che ho imparato a memoria su questo taccuino, chi mi parla sentenzia, a nessuno importa nulla di me perciò le tue parole sono un'epifania, scusami". "Io sono Antonio, tu come ti chiami?" chiese Antonio, sedendosi accanto a lei "e come sei arrivata qui? "La ragazza si asciugò con la manica del giaccone il viso, chiuse il taccuino e porgendogli la mano gli disse "Sono Marta, sono arrivata qui dopo aver finito un puzzle che mi serviva ad occupare serate tutte uguali di giorni tutti uguali, credevo che da sola mi sarei bastata dopo aver aspettato per anni che l'amore bussasse alla mia porta, ma quella sera ho finito il puzzle ed ho rincorso un sogno ed ora eccomi qui, ho perso il conto dei giorni, prima è stato stupore, poi rabbia, poi panico e poi mi sono rassegnata, ed ora sei arrivato tu ed almeno qualcuno mi capisce". Antonio le chiese se anche a lei fosse stato detto di cercare una scala per trovare l'uscita, Marta rispose invece che lei per uscire avrebbe dovuto trovare il forno che cuoceva la ricetta della passione. "Vorresti dire che dobbiamo già separarci?" chiese Marta il volto nuovamente velato dalle lacrime? "Potremmo cercare almeno insieme di capire dove ci troviamo, poi decideremo come uscire di qui ognuno seguendo le proprie indicazioni" Si avviarono dunque lungo i binari ormai illuminati dalla prima luce. "Raccontami di te" disse Marta, "Credo di non aver mai parlato tanto di me ad una donna come nelle ultime 24 ore" disse Antonio sorridendo e le raccontò della piccola signora in nero,e poi di come era giunto fino a lì e poi di sé ed ancora di sé fino alle sue ginocchia sbucciate, fino ai giochi di strada, fino alle corse sulla bici, fino ai baci di sua madre, fino a che non ci fu più Antonio da raccontare, perché il cammino era lungo e vuoto e loro non avevano altro da fare che riempire i passi delle loro vite che improvvisamente non erano che un ricordo

continua....

6 commenti:

alessandra ha detto...

Bellissimo....e grazie per Bersani, Chagall, Pessoa, Tenco ecc....
aspetto ulteriori sviluppi!!

amanda ha detto...

ho qualche dubbio su dove mandandarli 'sti due ho delle idee ma poche e confuse :)

oriana ha detto...

non avere dubbi... procedi!

Tenco mi ha fatto venire i brividi. Chagall lo abbiamo in mostra a Lucca proprio in questo periodo.

Marilina ha detto...

E dove vuoi che vadano poetessa Amanda?!?
Per loro, ora, Nessun luogo è lontano.

giacy.nta ha detto...

fai che si addormentano sulla panchina e sognano lo stesso sogno ( o lo stesso incubo ).:)

amanda ha detto...

@Giacynta: è un'idea... ma prima fanno qualche altro giro ;)