26 gennaio 2012

Le tentazioni di Antonio 8


...continua

la luce del giorno andava spegnendosi e l'aria iniziò a farsi pungente, si rimisero in movimento camminando vicini in cerca di un riparo per la sera, le spalle quasi a sfiorarsi, ogni tanto scorgevano qualcosa di piacevole, di unico, nel paesaggio e si cercavano complici con gli occhi, sorridendosi quando si rendevano conto di essere stati attratti dalla stessa cosa, solo qualche piccola frase appena sussurrata accompagnava i loro passi. Scorsero la casa in riva al lago, la porta era aperta, entrarono, chiedendo permesso, nessuno rispose, la brezza del crepuscolo smuoveva le tende di pizzo leggero, trovarono un tavolo apparecchiato per due ed un biglietto che recava scritto Per Marta ed Antonio e diceva "Benvenuti, servitevi di ciò che volete, sentitevi a casa". Antonio disse "Fame?" Marta ridendo rispose "Un sacco, ma non contare su di me, so fare solo poche cose, per lo più dolci", allora Antonio ridendo disse"Chissà come mai ma ne avevo il vago sentore, ma non si preoccupi Signora, c'è qui per lei chef Antonio , vieni" la prese per mano e la trascinò in giro per la casa in cerca della cucina. Trovarono una cucina con mobili di formica, un panciuto frigorifero pieno di ogni bendidio, come pure la dispensa. Su di un piccolo tavolino c'era una vecchia radio panciuta ed Antonio disse "Un po' di musica?" e poiché Marta gli sorrideva l'accese e la musica riempì la stanza. Finché Antonio tagliava verdure e metteva padelle sul fuoco, Marta versò da bere del vino bianco che aveva trovato fresco nel frigo e si accorse che c'erano gli ingredienti per fare una torta al cioccolato ed iniziarono a parlare fitto fitto, lavorando con passione alla preparazione della cena, quando Marta ultimò la glassa propose ad Antonio l'assaggio, lui si girò, infilò il dito nella cioccolata e disegnò sopra il labbro di Marta un paio di baffi, e poiché quella provava a scappare le afferrò i polsi e all'orecchio le sussurrò, "da qui assaggia la glassa lo chef esperto" e la baciò "Sai che non avrei mai detto ma le torte ti vengono bene?" disse poi schernendola, lei lo picchiò con un guanto da forno. Cenarono chiacchierando fitto, poi salirono al piano di sopra dove c'era una linda ed accogliente camera da letto. Quella notte si amarono con la foga di un bisogno, poi con desiderio di conoscenza.  Antonio si addormentò. Al mattino svegliandosi non trovò Marta accanto a sé, la chiamò, non ebbe risposta. Scese in cucina ma di lei non c'era traccia, sul tavolo una pagina del suo taccuino, che fosse di Marta lo rivelava l'inchiostro azzurro

 "Caro, carissimo Antonio, ho vissuto di più in un'unica giornata insieme a te che in tutta la mia vita prima di cadere nel puzzle, ma ho il terrore di addormentarmi e scoprire che solo di un sogno si è trattato, preferisco trovare la mia uscita e continuare a poter immaginare che è esistito un tempo, un luogo, in cui ho trovato ciò che desideravo da sempre senza avere neppure la forza di mettermi a cercarlo.
Ti abbraccio con amore

Marta"

Uscì, la cercò in riva al lago ma di lei nessuna traccia, così si inoltrò nel bosco il cui margine lambiva il retro della casa ed iniziò gridare il suo nome, ed improvvisamente davanti a lui sopra la cima degli alberi si materializzò una scala e lui comprese che il suo viaggio era arrivato a termine, così salì la scala, un'ultimo sguardo alle sue spalle nella remota speranza di scorgere nuovamente Marta, conscio dell'inutilità del gesto, poi varcò una soglia. 
Si trovò nel suo letto a casa, era sabato mattina, il puzzle sul tavolo del salotto gli riportò alla mente la sua avventura, dunque era un sogno, di cosa poteva trattarsi se non di un sogno, si vestì e nell'indossare la giacca  trovò nelle tasche un foglietto sdrucito, lo aprì ed era inequivocabilmente la lettera di Marta vergata con l'inchiostro azzurro. Restò a rigirarsela tra le mani a lungo, la lesse e rilesse fino a consumarsi gli occhi ed alla fine uscì di casa.
Stava andando a comprare un puzzle


Le tentazioni di Antonio 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7

11 commenti:

alessandra ha detto...

Grazie Amanda, è stato un vero piacere essere portata per mano da in questa storia tentatrice :-) e grazie per il link alla poesia di Sergio che è davvero stupenda...
Nella parte di un Antonio un pò stralunato posso proporre Silvio Orlando? :-)

amanda ha detto...

ecco un po' più maturo di come lo vedevo io, ma sì ce lo vedrei :)

e a fare Marta chi ci vedresti?

Ernest ha detto...

:)

Marilina ha detto...

Mmmhhh, buon finale Amanda, mi piace, non avrei retto ad una realtà separata, ma al risveglio da un bellissimo sogno sì!
Cucinare assieme è bellissimo, credo possa essere un modo per capire se esiste l'affinità elettiva con una persona.
Torta con ganascia di cioccolato, bacio al cioccolato, intrecci di corpi... e poi Ale siamo io e te le sex addicted!!

amanda ha detto...

Marilina sicura che fosse un sogno? Se si trattava di un sogno cosa ci faceva il biglietto nella tasca di Antonio?

Marilina ha detto...

E' la vita parallela che abbiamo durante i sogni, ma che è breve e svanisce all'alba, pur lasciando tracce ben precise.

sergio pasquandrea ha detto...

scusa se non commento mai questi tuoi racconti (e se spesso non rispondo ai commenti sul blog), ma è un periodo davvero febbrile.
comunque, ti leggo sempre.
e grazie per la citazione. ;-)

amanda ha detto...

@Sergio: di questi tempi meglio avere periodi febbrili :)

oriana ha detto...

bella conclusione...
Prepara la sceneggiatura...

giacy.nta ha detto...

bello il dettaglio della cucina in formica. Dà alla storia un tempo diverso da questo e lascia immaginare chi le cucine in formica le ha viste nel periodo adolescenziale.:)

amanda ha detto...

@Giacynta: per tutte le 8 puntate ho cercato di non dare indicazioni di tempo e di luogo precise ci sono situazioni estremamente attuali ed altre molto retrò :)