12 luglio 2010

Incipit del 12 luglio





Liam Pennywell aveva sessant'anni, quando perse il lavoro.
Del resto, non era granché come lavoro. Insegnava ai bambini di quinta in una scuola privata maschile di qualità scadente. Lui non aveva la qualifica per insegnare in quinta, in realtà non aveva proprio nessuna qualifica per insegnare. Era laureato in filosofia. Va be'. Le cose avevano cominciato a non andare per il verso giusto già molto, molto tempo prima, e forse era stato un bene liberarsi finalmente dei corridoi polverosi e consunti della St Dyfrig e di quelle interminabili riunioni pomeridiane, oltre che delle assillanti montagne di compiti da correggere.


Anne Tyler, La bussola di Noè. Guanda editore


Ancora una volta la Tyler, di cui già postai un incipit, ci racconta la storia di un uomo qualunque, o meglio di un uomo tendente alla deriva. Ma Anne Tyler ha la grazia di farci sempre amare e di lasciarci coinvolgere da queste vite comuni, piatte. Ci lascia cogliere lampi di luce nel grigiore. Non è mai un tentativo di redenzione, ma una chiave di lettura di una vita di periferia.

11 commenti:

alessandra ha detto...

Ecco un'altra scrittrice di cui non ho letto niente, ma di cui ho sentito sempre parlare molto bene...DENG IU Amanda!

Gloria ha detto...

Sapevo di turista per caso ma non avevo mai letto niente di suo.
bisogna che cominci.

amanda ha detto...

allora inizia da turista per caso o da ristorante nostalgia

Alle ha detto...

Ho terminato da poco "la figlia perfetta", un buon libro che narra la conoscenza di due famiglie, una americana e una di origine iraniana, che adottano ciascuna una bambina coreana.
Sono curiosa di leggere ancora
qualcosa di questa scrittrice,
tra i tanti titoli che già annovera segno anche questo !

amanda ha detto...

ho letto la figlia perfetta e concordo è piaciuto anche a me

oriana ha detto...

anche a me è piaciuta la figlia perfetta, mi è piaciuto anche per puro caso.

amanda ha detto...

certo, in generale mi piace la tyler, ma non sempre la inizio e mi faccio prendere, poi però tornadoci sopra è sempre un gran bel narrare

oriana ha detto...

appunto. Per puro caso mi è piaciuto perchè ci ho ritrovato un po' la sindrome di Pane e tulipani, cioè il distacco dalla famiglia è il "sogno" di ogni donna

Alle ha detto...

Oriana, infatti il personaggio più interessante del libro è Maryem la nonna iraniana. Mi è piaciuta in tutti i suoi aspetti di donna, con
i dubbi, le convinzioni, gli azzardi.
E poi è vero, una donna conserva spesso qualche sogno.

oriana ha detto...

Alle

"Per puro caso" è un altro titolo della Tyler e parla di una donna sposata e madre di 3 figli che un giorno appunto per caso si allontana dalla famiglia fino ad andare in un'altra città e farsi un'altra vita. L'ho letto tanto tempo fa e non mi ricordo il finale, qualcuno mi aiuta? altrimenti vado in biblioteca

amanda ha detto...

l'ho letto troppi anni fa, non me lo ricordo il finale